Nuove disposizione europee di definizione delle imprese inadempienti

Pubblicato il 30 Dicembre 2020 alle 16:30

Nuove disposizione europee di definizione delle imprese inadempienti

A partire dal prossimo 1° gennaio 2021 entreranno in vigore le nuove disposizioni europee in base alle quali le banche stabiliranno quando l’impresa debitrice è inadempiente (default).

Le nuove regole sono state definite dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) e dalla Commissione Europea con il Regolamento delegato (UE) n. 171 del 19 ottobre 2017, che ha specificato i criteri per la fissazione della soglia di rilevanza, a cui si dovranno attenere le autorità di vigilanza.

Con tale regolamentazione la banca sarà tenuta a classificare l’impresa come inadempiente se la stessa è in arretrato di pagamento “rilevante” sulle scadenze previste nel contratto di finanziamento per oltre 90 giorni consecutivi.

La soglia che identifica un arretrato “rilevante”, oltre la quale l’impresa debba essere classificata inadempiente, è fissata ad un ammontare superiore a 500 euro (relativo a uno o più finanziamenti) che rappresenti più dell’1% del totale delle esposizioni dell’impresa verso la banca. Per le persone fisiche e le piccole e medie imprese con esposizioni nei confronti della stessa banca di ammontare complessivamente inferiori a 1 milione di euro, l’importo dei 500 euro è ridotto a 100 euro.

Inoltre, diversamente dal passato, non potranno essere utilizzati margini attivi dell’impresa disponibili su altre linee di credito per compensare gli arretrati in essere ed evitare di classificare l’impresa come inadempiente.

Al link puoi scaricare una breve guida alle nuove regole europee:


Confcommercio assieme alle altre associazioni imprenditoriali ha inviato alle istituzioni europee una lettera per chiedere di intervenire urgentemente su alcune di queste norme in materia bancaria che, pensate in un contesto completamente diverso da quello attuale e caratterizzate da un eccesso di automatismi, rischiano di compromettere irrimediabilmente le prospettive di recupero dell’economia italiana ed europea.

Di fronte ad una emergenza straordinaria come quella attuale, è indispensabile andare oltre gli schemi del passato e avere una capacità di visione che consenta di concentrare gli sforzi di tutti verso il comune obiettivo della ripresa. Il credito ha assunto e assume un ruolo cruciale, nelle fasi più acute della crisi, per assicurare la necessaria liquidità alle imprese, private delle loro entrate o comunque investite da shock imponenti tanto dal lato della domanda quanto da quello dell’approvvigionamento dei fattori produttivi. Altrettanto essenziale, se non di più, sarà il supporto del credito nella fase successiva, per sostenere le imprese nel percorso di ripristino delle condizioni di economicità dei loro business, in condizioni di incertezza che rischiano di protrarsi per un lungo periodo. E’ necessario procedere immediatamente ad alcune modifiche ed adattamenti temporanei, che consentano alle banche di offrire il massimo supporto all’economia reale nel momento in cui questo è la condizione per la tenuta del tessuto produttivo. E’ indispensabile evitare che, alla classificazione di un credito come deteriorato, consegua in tempi troppo stretti e predeterminati l’imposizione di coperture a carico delle banche fino all’annullamento del valore del credito.


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