Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini: “Mi complimento per gli eccellenti risultati raggiunti da Hera Spa e auspico che ci siano spiragli per attuare politiche a supporto al territorio, in un momento in cui imprese e famiglie soffrono per tanti fattori economici. Confido che il management di Hera Spa e i Comuni suoi azionisti prendano in esame i miei suggerimenti e le mie richieste di un incontro franco e propositivo”
“Non poteva passare inosservata la notizia dei fatturati record fatti registrare dalla multiutility Hera Spa. Ai miei più sinceri complimenti al presidente Tomaso Tommasi di Vignano e a tutto il management per i risultati raggiunti – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino – non può non unirsi un certo rammarico per la contrapposizione tra il complicatissimo momento vissuto dalle imprese e dalle famiglie e gli utili della società di servizi in ascesa a doppia cifra. In un momento in cui soprattutto le micro e piccole imprese e le famiglie soffrono per tanti fattori economici, anche per gli aumenti spropositati dei prodotti energetici che trascinano su quelli delle materie prime, vorrei davvero che Hera e i suoi azionisti pubblici riuscissero a trasferire questi eccellenti risultati a supporto del territorio.
In questi anni si sono susseguiti incontri tra la nostra associazione e la Multiutility partecipata pubblica, così come sono stati numerosissimi quelli con le amministrazioni locali azioniste, ma la quasi totalità di essi è stata poco più che una visita, in cui le nostre richieste di una calmierazione di prezzi e aliquote sono sempre state con garbo respinte o comunque solo parzialmente accolte. Ora una rimodulazione del prezzo della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade, che attraverso le imposte ricade su imprese e cittadini, potrebbe a mio avviso portare ad una riduzione del suo peso per la collettività. Sarebbe un segnale forte, un contributo al superamento di questo periodo nerissimo per il Paese. Si potrebbero trovare gli spiragli per poter attuare politiche economiche sociali a favore delle famiglie e delle imprese che stanno pagando molto più di altri il prezzo della crisi, prima pandemica e ora inflattiva.
Potrà sembrare un discorso semplicistico, finanche populista, ma lo scopo in realtà è quello di sollevare una questione etica e morale. Lo considero un richiamo, una lente d’ingrandimento posta su problemi mai seriamente affrontati. Proviamoci, sediamoci al tavolo. Il mio ruolo è anche questo: cercare soluzioni anche quando sembra impossibile trovarle. Complimentandomi ancora per la costante crescita aziendale, confido che il management di Hera Spa e i Comuni suoi azionisti prendano in esame i miei suggerimenti e le mie richieste di un incontro franco e propositivo”.