Fattura elettronica, è scattato l’obbligo

Pubblicato il 4 Gennaio 2019 alle 09:16

Fattura elettronica, è scattato l’obbligo

Dalla mezzanotte del 31 dicembre per tutti i detentori di partita Iva, esclusi imprese e lavoratori autonomi a regime agevolato o forfettario. Sanzioni ridotte nel 2019 in caso di non ottemperanza.

Al via l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati. Il meccanismo, che passa esclusivamente da software e può essere utilizzato tramite pc, tablet o smartphone, è entrato in vigore ufficialmente alla mezzanotte del 31 dicembre per tutti i detentori di partita Iva, esclusi imprese e lavoratori autonomi che operano a regime agevolato o forfettario. L’obbligo c’era  già per i lavori svolti con la Pubblica amministrazione. Ora la casistica si allarga fino a comprendere una platea di circa 5 milioni di professionisti, 2,8 milioni di microimprese e pmi e quasi 5.000 grandi aziende. L’obiettivo è quello di combattere l’evasione fiscale. Si stima che in Italia l’evasione della sola Iva si aggiri intorno ai 35 miliardi di euro. I titolari di partita Iva residenti in Italia possono adesso emettere soltanto fatture elettroniche mentre i destinatari, inclusi i consumatori, devono attrezzarsi per il nuovo formato digitale. Dunque, l’obbligo riguarda sia il caso di un rapporto tra due titolari di partita Iva (il cosiddetto ‘b2b’) sia quello di un operatore commerciale con partita Iva e un cliente finale (‘b2c’).  L’Agenzia delle Entrate ha deciso per un regime transitorio che riguarderà i due semestri del 2019. Mentre per i primi sei mesi del nuovo anno le sanzioni saranno ridotte a un quinto per le fatture emesse in ritardo rispetto al termine di liquidazione dell’Iva. Questione non trascurabile: la fattura elettronica, sia emessa sia ricevuta, deve essere conservata per almeno 10 anni in formato digitale. La fattura elettronica viene trasmessa al cliente con il Sistema di interscambio (Sdi), una sorta di “postino pubblico elettronico”. Le fatture elettroniche sono prodotte e trasmesse soltanto in formato Xml (Extensible markup language) con un programma apposito, e devono riportare tutti i dati che erano precedentemente inseriti nelle normali fatture cartacee, con l’aggiunta dell’indirizzo telematico del cliente a cui inviare la fattura. L’Agenzia delle Entrate è pronta a controllare fino a 3 miliardi di fatture nel 2019 attraverso i mezzi messi a disposizione dalle nuove tecnologie.