Zanzini: “Il comparto moda è sfiancato dagli aumenti dei costi di gestione e dal calo dei consumi. Dal governo mi attendo misure strutturali per il settore”

Pubblicato il 15 Novembre 2022 alle 14:29

Zanzini: “Il comparto moda è sfiancato dagli aumenti dei costi di gestione e dal calo dei consumi. Dal governo mi attendo misure strutturali per il settore”

Giammaria Zanzini, presidente provinciale di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “Il comparto sfiancato dagli aumenti dei costi di gestione e dal calo dei consumi. Il black friday e le promozioni indiscriminate mettono a repentaglio la sopravvivenza del canale retail e insieme vivacità e sicurezza delle nostre città. Dal governo mi attendo misure strutturali per il settore, a cominciare dall’abbassamento dell’Iva per i prodotti di moda”

Il presidente provinciale di Federazione Moda Italia, Giammaria Zanzini, interviene sul delicato momento vissuto dal comparto del retail moda. “Con l’abbassamento delle temperature registrato in questo ultimo weekend e quindi un clima più consono al periodo dell’anno in cui ci troviamo, auspichiamo vivamente che finalmente gli acquisti vengano indirizzati verso i capi di stagione come cappotti, maglioni, piumini ad oggi invenduti per la scelta di molte persone di posticipare i propri acquisti viste e considerate le temperature sin qui registrate. Il combinato disposto tra il clima e il fisiologico calo dei consumi – in calo nel settore moda del 12% e sempre più spostati sull’on-line – generato da un’inflazione galoppante arrivata all’11,9%, al caro-bollette e al caro-mutui, sta sfiancando l’intero comparto, alle prese ormai da anni con difficoltà sempre maggiori, costi in costante ascesa e margini sempre più risicati. A repentaglio c’è la sopravvivenza del canale retail così come finora lo abbiamo inteso e apprezzato, con le inevitabili conseguenze non solo sui modelli di consumo, ma anche sulla vivacità e sulla sicurezza delle nostre città, che vedono sempre più vetrine spente e saracinesche abbassate.

In questa situazione di grande complessità, il famigerato black friday alle porte rischia di infliggere l’ennesimo colpo al commercio tradizionale. Chi ha già iniziato, chi ha annunciato la settimana di sconti, i dieci giorni o anche di più, nei negozi e sul web; in ogni caso l’effetto è quello di drogare il mercato, spostando i volumi verso le piattaforme on line e le grandi catene, riducendo ancora una volta i margini. Se a questo aggiungiamo che in barba a leggi e regolamenti sono in tanti a promuovere sconti e ribassi anche nei 30 giorni precedenti l’avvio dei saldi, il calendario autunno-inverno è presto fatto. Tra clima mite, black friday e sconti prenatalizi, per un negozio di prossimità riuscire a incassare nei tempi previsti a prezzo pieno è un miraggio e i margini pure, mentre gli impegni verso i fornitori e le banche continuano ad essere pressanti, come importi e come scadenze. Senza dimenticare il problema del costo degli affitti che, con questa inflazione, comporterà nuovi sacrifici per un negozio di moda già alle prese con costi di gestione assolutamente insostenibili.

Diventano sempre più urgenti nuovi regolamenti di pianificazione commerciale e di tutela del tessuto economico locale e sui saldi nei negozi fisici e sul web. Da questo governo mi attendo misure strutturali per il settore abbigliamento, tessile e calzature, oggi non più procrastinabili, a cominciare dall’abbassamento dell’Iva sui prodotti di moda”.