


Il futuro della città passa dalla vitalità del tessuto commerciale di prossimità e dai nuovi modi di fruire gli spazi urbani. Per questo non si può prescindere da una modalità sostenibile di consegna delle merci nei centri storici e nelle zone a traffico limitato. Con l’obiettivo di aprire un dibattito concreto sul tema, il CAT – Centro di Assistenza Tecnica di Confcommercio Rimini ha organizzato nell’Auditorium di viale Italia il convegno: “La città che cambia. Logistica e commercio di prossimità, le nuove rotte per la rigenerazione commerciale e urbana” a cui hanno partecipato il presidente di Confcommercio Gianni Indino, l’assessora alla Rigenerazione urbana del Comune di Rimini, Roberta Frisoni e due esperti in materia di sostenibilità: Cezar Gremi, CEO di Urbico – Urban Bike Courier un esempio virtuoso di ciclo-logistica italiano e Davide Torsello, district manager di Enegan, trader di energia 100% green.
“La nostra città, la nostra Riviera, non può prescindere dal rimanere al passo con il cambiamento – ha detto il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino. Anzi, come abbiamo sempre fatto sul nostro territorio vogliamo essere precursori. Per questo stiamo sperimentando un nuovo modello di logistica che risponda alla necessità delle imprese e che allo stesso tempo sia sostenibile, permetta di agevolare il commercio di prossimità e di migliorare la fruizione e la vivibilità della città. Le zone Ztl, pensate per fare delle nostre città dei centri commerciali naturali, nella realtà non sono totalmente pedonali, perché i negozi, i pubblici esercizi, le strutture ricettive hanno bisogno di approvvigionarsi di merci e per questo utilizzano corrieri, che a loro volta utilizzano furgoni che consegnano più volte alla settimana, più volte al giorno. Si deve pensare a qualcosa di diverso. Ci stiamo già muovendo, portando avanti progetti molto interessanti: per fare parte del cambiamento dobbiamo essere partecipi, propositivi. La rigenerazione urbana e la logistica sostenibile saranno centrali per dare linfa al commercio di prossimità liberando le aree commerciali e del passeggio dai furgoni, con le esigenze delle imprese sempre al centro delle nuove regole, dei nuovi modelli che arriveranno”.
“Dobbiamo essere orgogliosi di quello che Rimini ha fatto negli ultimi 15 anni – ha detto Roberta Frisoni, assessora alla Rigenerazione urbana e alle Politiche per la mobilità del Comune di Rimini -. Una trasformazione radicale, dal Psbo al Parco del Mare, dalla riqualificazione del centro storico al Metromare, alla bicipolitana e a tutti i progetti per una mobilità green. Sulla mobilità delle persone abbiamo anticipato i tempi, ma sul trasporto sostenibile delle merci abbiamo una sfida davanti e dobbiamo lavorare tutti insieme, affinché questo aspetto sia un altro tassello del percorso di eccellenza che sta facendo la città. Non vogliamo calare regole dall’alto e momenti come questo sono fondamentali per capire come trovare soluzioni condivise. In ballo ci sono tanti fattori, tanti modelli diversi e per questo è necessario capire prima le esigenze del territorio e poi lavorare in partnership tra pubblico e privato. Come Comune stiamo portando avanti progetti europei sperimentali che testano soluzioni sostenibili sul cosiddetto ultimo miglio, ovvero sull’arrivo delle merci dal magazzino all’attività commerciale, che hanno tutte le caratteristiche per ottenere risorse. Partiamo dalle idee che riteniamo necessarie, che leggono le proposte del territorio e cerchiamo di svilupparle attraverso questi progetti per fare un ulteriore scatto in avanti dal punto di vista della sostenibilità e della fruibilità degli spazi comuni”.
“Per questo abbiamo stiamo somministrando ai commercianti e ai titolari di pubblici esercizi un questionario – spiega il referente del CAT Confcommercio Rimini, Andrea Castiglioni – con l’obiettivo di analizzare i dati delle aziende riguardo alle pratiche logistiche, all’uso di mezzi sostenibili
e alle criticità emerse nelle consegne. Abbiamo chiesto la zona e il settore di attività, la tempistica e le modalità di ricezione delle merci, la tipologia e la quantità, fino alla dotazione di parcheggi per carico/scarico. L’indagine mostra che la maggior parte delle attività riceve consegne tra 2 e 5 volte a settimana, con un gruppo significativo che supera le 5 consegne settimanali; le aziende dichiarano di aver già messo in atto pratiche volte alla sostenibilità ambientale, eterogenee, che riflettono una consapevolezza dell’impatto ambientale soprattutto riguardo alla gestione degli imballaggi e al consumo di energia. Già dai primi dati provvisori abbiamo visto che per la maggioranza degli imprenditori la sostenibilità è vista un’opportunità e che l’efficienza delle consegne può essere migliorata attraverso una combinazione di innovazioni tecnologiche, ottimizzazione delle risorse, miglioramento delle infrastrutture e pratiche sostenibili. Investire in soluzioni che riducano l’impatto ambientale e ottimizzare i percorsi e le risorse sono dunque passi fondamentali per rendere il sistema logistico urbano più sostenibile ed efficiente”.
Per capire esattamente cosa sia l’ultimo miglio sostenibile, è intervenuto Cezar Gremi, il CEO di Urbico, esempio virtuoso di azienda di ciclo-logistica in Italia: “Attraverso magazzini di prossimità che non a caso chiamiamo alveari e cargo-bike che permettono il trasporto anche di prodotti refrigerati, riusciamo a ridurre le emissioni del 70%, gli sprechi del 50%, aumentare margini e competitività delle imprese del 20%. Le biciclette da trasporto prendono un quinto dello spazio di un furgone e sono efficienti. L’Europa sta andando in questa direzione e sta finanziando progetti pilota sperimentali: Rimini è all’avanguardia e ne sta portando avanti alcuni molto importanti, abbracciati anche da realtà europee come il mercato ortofrutticolo di Parigi, l’area di Saragozza in Spagna, le ferrovie olandesi. Il percorso non solo è virtuoso, ma coinvolge nello sviluppo sostenibile le micro e piccole imprese del commercio e del turismo, permettendo loro di fare parte della transizione green che è la vera sfida dei prossimi anni”.
L’impatto di furgoni e automobili sulla qualità dell’aria e il costo ambientale dell’energia sono state al centro dell’intervento del district manager di Enegan, Davide Torsello: “La sostenibilità ambientale è un fattore sempre più determinante per le imprese e sarà sempre più considerata come un elemento di valore da ciascuno degli stakeholder, che la premieranno sul piano del business. L’utilizzo di energie da fonti rinnovabili per l’impresa, da sempre core-business della nostra azienda, e un cambiamento che va in questa direzione nella logistica di ultimo miglio, iniziative e buone pratiche di economia circolare permetteranno di innalzare il livello di qualità e il proprio rating aziendale anche alle piccole imprese. Continueremo a lavorare per questo”.