Callà, Fipe – lavoro stagionale: “Mele marce ce ne sono in ogni cesto, ma la stragrande maggioranza delle imprese dei pubblici esercizi si comporta bene

Pubblicato il 4 Aprile 2022 alle 08:48

Callà, Fipe – lavoro stagionale: “Mele marce ce ne sono in ogni cesto, ma la stragrande maggioranza delle imprese dei pubblici esercizi si comporta bene

Gaetano Callà, presidente FIPE-Confcommercio della provincia di Rimini entra nel dibattito sul lavoro stagionale: “Mele marce ce ne sono in ogni cesto, ma la stragrande maggioranza delle imprese dei pubblici esercizi si comporta bene. Poi si può aprire un serio capitolo sul costo del lavoro in Italia: altissimo, con tante trattenute per il dipendente e contributi astronomici per il datore. Inoltre, ci si sta dimenticando di sottolineare un aspetto importante, ovvero quello legato alla formazione che si fa in azienda, per insegnare tutti gli aspetti legati alla professione incentivando i ragazzi a trovare stimoli per crescere e imparare”

“Nel dibattito di questi giorni sul lavoro stagionale, per quanto riguarda i pubblici esercizi di cui mi occupo da una vita come imprenditore e come rappresentante di categoria – dice Gaetano Callà, presidente di FIPE-Confcommercio della provincia di Rimini – credo che si stia facendo erroneamente di tutta l’erba un fascio. Le mele marce ci sono in ogni cesto, in ogni settore economico, ma la stragrande maggioranza delle imprese dei pubblici esercizi si comporta correttamente.

Poi si può aprire un serio capitolo sul costo del lavoro in Italia: alto, altissimo, con tante trattenute per il dipendente e contributi astronomici per il datore. Tutto è tassato oltremisura. Si intervenga a livello nazionale perché per calmierare il costo del lavoro riducendo il cuneo fiscale, in modo da incentivare l’imprenditore alle assunzioni e di soddisfare il lavoratore per lo stipendio netto che percepisce. Quando si guarda alle paghe lorde si trovano cifre importanti, ma quando arrivano nelle tasche dei lavoratori i soldi sono poco più della metà.

Inoltre, ci si sta dimenticando di sottolineare un aspetto importante, ovvero quello legato alla formazione che si fa in azienda. Ogni dipendente di pubblico esercizio, ristorante, pub o bar che sia, quando entra a far parte di un team di lavoro ha bisogno di essere formato. Sia se esce dalla scuola, sia se ha deciso di intraprendere questo mestiere provenendo da altre realtà, tocca a noi inserirlo nel nostro mondo. In troppi pensano che fare un caffè, preparare un primo o portare un piatto in sala sia cosa che possono fare tutti e su questo ci si sbaglia. Non solo: non basta sapere fare queste cose per essere un professionista del settore: una persona dietro al bancone o in sala, deve essere in grado di “recitare a soggetto”, capire le persone, le loro esigenze. Non è un lavoro meccanico e tocca a noi utilizzare tempo e passione per insegnare questi aspetti incentivando i ragazzi a trovare stimoli per crescere e imparare innamorandosi della professione”.